Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
processo 1)1 frate girolamo savonarola. 507
e parlatoli, disse averlo detto per onor suo, e darsi reputazione.
Il quinto dello aver predicato, indotto e persuaso nuova forma di vita cristiana e di sacrificii come eretico e scismatico, dividendo la inconsulte veste della chiesa di Dio, rispose questo non aver fatto; se gią non s'intende per qualche cerimonia che lui ha predicato, per avere stretta la vita de'sua frati e monache; di altro non si ricordare, eccettuato ancora il non aver temuto censure, nč scomuniche.
Il sesto di aver detto il papa non essere cristiano nč battezzato, nč esser papa e non aver obbedito nč avere osservate le censure nč scomuniche disse aver risposto a quella parte di sopra.
Il settimo di avere scritto lettere in vergogna del papa e concitato il Concilio, rispose non avere scritto , ma aver fatto scrivere; bene aver deliberato di scrivere come altra ha detto ; ma che da poco tempo in qua avea disegnato questa cosa del Concilio, e lui esserne stato motore e aver mosso lui i cittadini che ne scrissono, non loro lui.
Domandato quello credeva fare e se vedeva quali scan-doli egli era per generare, rispose: la mia superbia, la mia pazzia, la mia cecitą m'imbarcorono in questo; ero si pazzo che io non vedevo il pericolo in che io ero, e qui me ne sono accorto. Item disse che e' s'era deliberato di scrivere una lettera al papa chiedendogli perdono, e che voleva tornare a lui, come č scritto nell' evangelio del figliuol prodigo.
L' ottavo di aver predicato cose scandalose e generato divisioni e fatto fazioni nella cittą di Firenze, e favorito la sua fazione, rispose che quello avea confessato di aver favorito la parte sua esser vero; ma non confortato omicidio. La guardia di piazza di Firenze dice la confortņ e ne parlņ con Francesco Valori, e tutto il suo intento fu per tenere in timore la parte contraria a sč.
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