Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
502 PROCESSO DI FRATE GIROLAMO SAVONAROLA.
Detto dì 22 a ore 23.
Nello Alberghettino in presenza di Giovanni Baldo-vinetti, Lionardo Gondi Guido da Castiglione, Giovanni Canacci, Biagio di Giovanni d'Agnolo, ser Francesco Fortini e ser Francesco di ser Barone ; fra Girolamo domandato da soprascritti che aprissi quello avea promesso di aprire meglio circa le cose della città, disse che si facessi presup-posito che lui e i cittadini della sua setta attendevono principalmente a 5. cose. La prima che il consiglio fussi ben fornito di lor partigiani per avere a lor modo li uffici, o almeno i più, e in specie le 6 fave della Signoria e Dieci e Otto , e io non entravo , nè mi impacciavo di particolari per la mia superbia, e facevo come fa un Signore che ha uno Capitano nel quale si riposa ; e il mio Capitano era Francesco Valori, e io sopra di lui mi riposavo. La seconda che si procedessi rigidamente sopra li avversari nostri, quando però avessino errato ; ma ogni piccolo errore fussi riconosciuto vivamente, e questo si aveva a fare sotto nome diJustizia. Laterza che stessino uniti e avvisati e provvisti con l'arme, non che i nostri si movessino , ma se li altri si movessino, di poter rispondere.
Domandato quello avea pensato di dire o fare non riuscendo le cose temporali per lui promesse a Firenze e presto, e come disegnava uscirne, rispose : o è non ci mancava modi, massime che questi presti di Dio si possono in terra allungarli.
A dì xxm. di Maggio detto.
Fra Girolamo Fra Domenico Fra Salvestro
a ore 13 furono degradati e poi arsi in piazza de' Signori.
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