Firenze vecchia di Giuseppe Conti
16 Firenze l'cechiacorsero a chiudersi in casa, facendo provviste di viveri per pił giorni, quasi si temesse 1' irromper della piena.
Altri, specialmente i giovani, sempre ansiosi di novitą, pił fidenti nell" avvenire, e che per la loro etą e per l'indole vivace, si sentivano attratti dall'ignoto, da cui eran divisi per poche ore, si dirigevano a gruppi, a mandate, verso la porta a San Gallo, dalla quale dovevano arrivare le temute soldatesche.
V rrf>; neGiorno di Pasqua pił triste e melanconico di quello, Firenze non aveva passato mai.
Le famiglie, i parenti, non si riunirono in quell'anno, secondo l'usato, non arrischiandosi alcuno di abbandonare la casa al sopraggiungere del nemico, come la maggior parte dei cittadini reputava l'esercito francese.
Molti nobili e signori si rifugiarono nelle loro ville fuori della cittą; gli altri non uscirono dai loro palazzi. Quelle ore di aspettativa, convulse per i curiosi, angosciose per gli altri che avevan paura, non passavano mai.
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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