Firenze vecchia di Giuseppe Conti

Pagina (36/706)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      Firenze l'ceciliagenerale Gaultier e il commissario Reinhard, scortati da poca cavalleria, si diressero a Livorno, seguiti da pochi patriotti che preferirono di esulare da Firenze, piuttosto che esporsi alle vendette dei reazionari, i quali rialzaron subito la cresta, ed incitarono i mercatini, i facchini, i conciatori e i navicellai del Pignone, a molestare i giacobini, o coloro come tali ritenuti, i quali furon perseguitati con ogni maniera, di danni e d'offese.
      1 reazionari, coraggiosi sempre quando il nemico non c' è più. diffondevano a centinaia di copie una poesia fregiata dello stemma di Ferdinando 111, dovuta al peregrino ingegno di un tal « Dott. G. P. L. Pastor Arcade » e intitolata « L'inganno della libertà schiarito ai popoli toscani. »
      Sarebbe afflizione troppo grande il riprodurre le venticinque strofe di quella poesia: ma per darne un'idea, essendo una caratteristica pittura della scena su cui si svolgevano tanti fatti, bisogna jnur riportarne saltuariamente qualcuna:
      Oh ! che bella libertà
      Ci portò la gran Nazione Che con quindici persone Conquistando il mondo va. Oh ! che bella libertà.
      Nella gottica eguaglianza Che ci portan questi eroi La miseria è sol per noi Lor han sol felicità.
      Oh ! che trista libertà.
      Una statua, un arboscelloCh'apre i sensi il reo sentiero Son quel nume lusinghiero Che soldati ognun ci fa.
      Oh! che insana libertà.
      Mentre poi con tal follia Farci liberi pretende Tanti schiavi ella ci rende Al suo orgoglio e vanità.
      Che tiranna libertà.
      Mentre tutti arbitri siamo Con l'orpel de' Cittadini, I francesi han gli zecchini Resta a noi la scarsità.
      Oh ! che scaltra libertà.
      Mangian òr, mangian argenti Fan dei tempii orride stragi Vuotan fondachi e palagi Per coprir lor nudità.
      Che inumana libertà.
      Ove appar questa canaglia Porta fame e carestia K la pace e l'armonia In sussurri se ne va.
      Che molesta libertà.
      I più finti, i più mendaci Mai di lor formaro i cieli ; Traman danni i più crudeli Mentre affettan amistà.
      Che ingannevol libertà.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

Pagina (36/706)






Gaultier Reinhard Livorno Firenze Pignone Ferdinando Pastor Arcade Nazione Che Conquistando Lor Farci Cittadini Resta Fan Vuotan Porta Traman