Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      \ttovi proclami e sempre nuovi governi
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      uomo mandato via come un servitore licenziato su due piedi, non perchè fosse chiamato a felicitare altri popoli ; ma perchè i francesi non ce lo vollero più per venirci loro. E l'insolenza della concione dell'avvocato regio, risaltava maggiore dal fatto che appunto il trattato di Luneville, come abbiamo veduto, convertiva la Toscana in Regno d' Etruria, e l'assegnava all'infante Lodovico, l'imperatore Francesco nel di 9 febbraio 1801 a nome del fratello granduca Ferdinando, per sè e suoi successori, rinunziò alla Toscana ed all'isola dell'Elba: e l'Imperatore stesso si obbligò di indennizzarlo in Germania di quanto perdeva in Italia. E la meschina indennità consistè nello spogliare l'arcivescovo di Salisburgo della potestà laica che esercitava insieme con l'ecclesiastica nella sua diocesi, e formarne un principato per Ferdinando III, che assunse il titolo di Elettore, facendo, in tal guisa, come si suol dire, quinta per discendere.
      Così il cristianissimo imperatore diede un minuscolo esempio di soppressione di potere temporale. Ala in casa nostra costoro fanno i difensori della Chiesa!...
      A queste spudorate parole si unì lo smacco delle altre ad elogio del nuovo padrone, dicendo: « Felici noi, che vediamo rianimate le nostre speranze con l'avvenimento al trono di S. AL Lodovico Primo, Infante di Spagna, nostro Re e Signore!... »
      Ribadì il chiodo il Alalevolti del Benino, cominciando anche lui col piagnucolare sulla « rimembranza dell'amara perdita fatta dell'amato nostro sovrano il serenissimo granduca Ferdinando 111, destinato a governare e felicitare altri popoli, » e proseguiva: « la memoria di un tenero padre, che formò sempre la delizia, la felicità dei sudditi, e l'ammirazione delle Xazioni tutte d'Europa, non poteva non eccitare vivamente la nostra tenerezza, il nostro dolore ; le di lui sovrane beneficenze, le regie di lui virtù, il di lui dolce e generoso carattere, saranno eternamente scolpiti nei nostri cuori, e sempre rammenteremo con piacere il nostro benefattore. » E di fatti lo ricompensaron bene il loro padre e benefattore !


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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