Firenze vecchia di Giuseppe Conti
Maria Lìti sa, Napoleone I ed Elisa Baciocchi 65
del corpo risguardasse lei sola, ordinò che le persone del suo seguito alloggiassero nella foresteria. Voleva esser sola a guadagnarsi il paradiso, nel convento dei frati!
Per compire il mazzo poi, andò ad Arezzo a visitare il Santuario della Madonna del Conforto, nel cui nome gli aretini insorgendo avevan commesse tante scelleratezze; ed andò anche a Cortona per venerare il corpo di Santa Margherita. Insomma, volle, con la sua presenza in quelle due città, rendersi solidale della reazione del 1799. Ala il giusto Dio, venne anche per lei.
Tornata a Firenze, pretese di occuparsi da sè stessa delle finanze, da buona massaia, con la scusa di volerle riordinare; ma in sostanza per vedere di prelevare sulle economie 250 mila lire l'anno. Essa dove contentarsi di risparmiare per sè trecento lire il giorno, attese le strettezze incredibili in cui si trovava lo Stato, poiché anche 1' eredità che il defunto re aveva avuta poco tempo prima di morire, per la morte del padre, era stata più di scapito che di guadagno, per i gravi oneri che portò seco.
Una cosa che non ci voleva appunto per la povertà dello Stato, fu il passaggio da Firenze del pontefice Pio VII, che si recava a Parigi per incoronare imperatore Napoleone.
La reggente, al solito, voleva fare le cose alla grande; ma i ministri ebbero a moderare la sua mania fastosa, facendole replicatamente conoscere che c' eran più debiti che crediti : o, come diceva il popolo sarcasticamente, eran « più i birri che i preti! »
Pio VII arrivò il 4 novembre 1804 a Cettino, luogo di confine, e fu incontrato dal senatore Salvetti, direttore generale delle poste, e da un distaccamento di dragoni, che dalla reggente era stato colà inviato per scortare fino a Firenze il Pontefice, che fu ossequiato a Radicofani dal principe Tommaso Corsini, maggiordomo del re. Con esso eran pure il nunzio pontificio a Firenze e i vescovi delle varie città, per le quali sarebbe passato Pio VII. La regina andò ad aspettarlo, con gran seguito di dame e di gentiluomini,
5. — Conti.
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (69/706)
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