Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Firenze Vecchia
      tropolitana ; e più che altro concernente « il pacifico contegno da tenersi dai sudditi all'arrivo del Real Sovrano in città, e suo tragitto al Real Palazzo. » Nonostante tutto il giubbilo, le lacrime di tenerezza, gli evviva ed i singhiozzi, non c'era proclama che non invitasse il popolo a tenere un pacifico contegno. O dov'era tutta la bontà di quel popolo?
      11 maire, che da quel giorno riprese il suo titolo di Gonfaloniere, emanò un editto, col quale si « comandava e intimava » che all'arrivo del Sovrano fossero suonate tutte le campane enella sera fosse fatta una
      VIVA FERDINANDO « generale illuminazione. »
      Più ^spontanee di così le^ JSWjjgHpB^j "iw^^^Sflk muri dei fogli con lo stem-
      da San Gallo fino alla Villa Capponi alla'Pietra, da dove sarebbe partito il « Real Sovrano » affinchè egli al suo passaggio non mandasse tanta polvere negli occhi ai sudditi fedelissimi, e al tempo stesso non apparisse in un nuvolo della stessa polvere a guisa di nume.
      Xon eran però terminate qui le disposizioni, gli editti, le intimazioni e gli inviti. Dalla Segreteria di Stato vennero intimati tutti i capi di dipartimento a presentarsi al Sovrano al suo arrivo a Palazzo : ed un pari invito fu fatto agli arcivescovi e vescovi che s' eran recati alla capitale, per essere presenti all'arrivo di Ferdinando III. A quei tempi, i preti,


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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