Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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quindici anni, come documento di storia novissima, desunta dalle testuali deliberazioni del « Magistrato civico » servirà a dare, con maggiore evidenza, la caratteristica di quel periodo così disastroso e turbolento che traversò Firenze.
Fino al 24 marzo 1799 la « Comunità di Firenze » non aveva voce in capitolo che per far le spese occorrenti per le feste di San Giovanni, per la processione del Corpus Domini e altre ; doveva provvedere alle strade, alle fogne, agli stabbioli dei maiali fuori di porta alla Croce, alla nomina del primo norcino oppure alla pensione eli uno spazzino pubblico che aveva servito per cinquantacinque anni « con fedeltà, energia e zelo » come se si fosse trattato di un ministro di Stato. Ma andato via Ferdinando III fu tutt' un' altra cosa. Da una vita tranquilla ed apatica, si passò a un tratto a una vita d'agitazione, e di scombussolìo generale. Per cominciar bene, il 25 marzo 1799 il magistrato civico s'adunò in fretta e furia, essendo presenti il brigadiere Orazio Morelli gonfaloniere, Luigi Rilli Orsini, l'auditore Giovanni Brichieri - della prima Borsa, cioè dei priori nobili - Giuseppe Fallani, Giuseppe Borri - della seconda Borsa cioè dei cittadini - Francesco Gherardi, Ulivo Giannassi e Giuseppe Gherardini - priori della terza Borsa cioè dei possidenti. Tutti questi signori convennero, che « stante l'imminente arrivo in questa dominante, di un corpo di truppe francesi, si rendeva necessario di devenire all'elezione di più deputati, all'effetto che dai medesimi venissero prontamente procurati i quartieri per l'ufizialità e stato maggiore. »
A quest'uopo elessero una commissione di dodici persone sotto la presidenza del gonfaloniere, e ne nominarono un'altra di nove per soprintendere alla distribuzione delle razioni per la truppa francese.
Le due commissioni, che furono avvertite dai priori delle tre borse, che non avrebbero « potuto astenersi dall'accettare la suddetta deputazione », vennero altresì incaricate di render noto ai proprietari di case di dover dare alloggio a quegli ufficiali che avrebbero presentato il biglietto della deputazione, a tal fine istituita.
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (108/706)
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