Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Il Comune Fiorentino dal iygg al iSij 11 1
      quanto pare, odiava i francesi ma amava i tedeschi - come se questi non fossero stranieri - ebbe il coraggio di proporre « di accordare agli individui della cavalleria tedesca una gratificazione di cinque paoli a testa per i comuni, ed un mese di paga per ciascheduno degli ufiziali, essendo stato considerato il merito della predetta truppa non meno che la riconoscenza di cui è debitrice la città di Firenze alla loro sollecitudine e al disagio da essa sofferto nel pronto viaggio che ha intrapreso per giungere prontamente in Firenze. »
      Cose che fanno ira soltanto a leggerle !
      11 18 luglio cadde un altro tegolo sulla testa del Magistrato civico con le istanze presentate da alcuni vetturali i quali esponevano di essere stati requisiti « con un respet-tivo loro numero di muli e cavalli in servizio dell'armata francese, e da questa città condotti a forza in varie parti dell' Italia. » Quindi, di essere stati obbligati dai francesi ad abbandonare le dette bestie, e a ritornare « raminghi e desolati alle loro abitazioni. » Perciò facevano istanza di essere indennizzati della perdita fatta. Dopo avere accertata la verità dei fatti esposti dagli otto vetturali ricorrenti, il Comune fu costretto a pagare, « per indennizzazione delle respettive bestie loro requisite con i legni e finimenti perdute, ucciseli e tolteli, nel servizio forzato dell' armata francese, » e segnatamente in occasione della battaglia della Trebbia, la somma di franchi 13,585.74 pari alla moneta d'allora a 2310 scudi, di cui novecento ai signori Fratelli Fenzi.
      Il signor Orazio Morelli tutto propenso per i tedeschi (ed al quale sarebbe stato bene, se non sembrasse un po' volgare 1' augurio, un attestato di riconoscenza scrivendoglielo dove eran soliti di scriverlo loro col bastone di nocciuolo) nell'adunanza del Magistrato dello stesso dì 18 luglio, domandò « se piaceva ai signori adunati di eleggere due soggetti della loro Comunità con l'espressa condizione di presentarsi ai piedi di S. A. R. Nostro Signore - cioè Ferdinando III - per contestargli i sentimenti del giubilo universale » dimostrato dal popolo fiorentino per i fausti avvenimenti


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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