Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Il Covi une Fiorentino dal iygg al iSij. 113
      del cottimante Xiccola Martini, che li portava lassù sui carri come i maiali al mercato.
      Per cercare di fare economia in tutto, il Magistrato civico si sarebbe attaccato ai rasoi: lo provi il fatto, che per l'illuminazione comprava due o tre barili d'olio per volta; e di più, per non spender tanto nella rena che si spargeva nelle vie, per tutto il corso delle carrozze e dei barberi in occasione di feste fu deciso che dopo la festa fosse ammassata dagli spazzini « e depositata in una buca da farsi nell'area del Prato per quivi conservarla. »
      Di fronte a tanta miseria, capitò come un disastro più grande il ritorno dei francesi; i quali per non perder tempo imposero con decreto del 19 ottobre 1800 emanato dal general Du-pont, comandante in Toscana, alla città di Firenze una contribuzione di due milioni e mezzo di franchi. Ma il magistrato, « persuaso dell' impossibilità di poter collcttare dagli abitanti della città, estensivamente anche ad ogni ceto, la detta somma, incaricarono il nuovo gonfaloniere marchese Francesco Catel-lini da Castiglione, ed altri sette rispettabili soggetti « di presentarsi in corpo in forma di Deputazione pubblica » al luogotenente generale Dupont e fargli presente « con l'esposizione di tutti i fatti antecedenti, la povertà del paese, le luttuose circostanze in cui si ritrovava da molto tempo la decadenza del commercio, la scarsità delle raccolte, e per conseguenza l'impossibilità assoluta di supplire alla detta richiesta, pregandolo instantemente a volerla moderare più equitativamente. »
      E il gonfaloniere coi « sette soggetti » si presentò al generale Dupont, il quale prese tempo a rispondere. Ventiquattro ore dopo il Magistrato civico ricevè una lettera del generale di brigata Gobert « capo dello stato maggiore dell' ala diritta, » con la quale si manteneva ferma l'imposizione di due milioni e mezzo da repartirsi fra le seguenti classi, e cioè: sulle case più opulente della nobiltà, del clero, e del commercio ; sul corpo della nazione ebrea, sulle proprietà della corona, le commende di Malta, l'Arcivescovado, i capitoli, le abbazie e conventi della città.
      8. — Conti.


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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