Firenze vecchia di Giuseppe Conti
Il Comune Fiorentino dal al iSij 127
natore soprassindaco ne procuri il pronto adempimento. » Stette fresco il Magistrato !
Poi, per amore o per forza, si cominciò di nuovo a spendere per gli alloggi delle truppe francesi, che eran tornate a occupare Firenze. E come se queste maggiori spese non bastassero, vi fu quella dei lavori occorrenti al Palazzo Riccardi, che fu scelto come sede dal generale De Moulin; 77 scudi ai fratelli Salvetti, chincaglieri, per quattro paia di candelabri a tre lumi di plaquè d'argento per uso del generale ; altri 4 scudi a Giovan Pietro Peratoner per cinque dozzine di foglie per candelieri, sempre in servizio del generale.
Il 20 marzo 1808 fu comunicato al Magistrato un ordine dell'Amministratore generale della Toscana, Dauchy, di riunirsi in Palazzo Adocchio per recarsi col generale di divisione Fiorella, comandante la truppa toscana, in compagnia del decano ed auditori dell'Alma Ruota Fiorentina, del Magistrato superiore, di quello de' Pupilli, dei Presidenti del Buon Governo, del Supremo tribunale di giustizia e di otto individui scelti fra la classe degli avvocati per portarsi sotto la Loggia de' Lanzi ad assistere alla lettura del Decreto Imperiale relativo alla pubblicazione da farsi in Toscana del Codice Napoleone, da andare in vigore il 1" maggio. La promulgazione del detto Codice fu fatta solennemente per mezzo d'uno dei pubblici banditori, montato sopra un pulpito, alla presenza di numeroso popolo e dei corpi militari sì di cavalleria che d'infanteria schierati su detta piazza.
11 22 marzo i signori Priori in nome del Magistrato si riunirono « nel Palazzo del loro signor Gonfaloniere » per dare una dimostrazione di giubbilo per l'arrivo in questa città di S. E. il Prefetto del Dipartimento e di tutte le primarie autorità costituite, « in segno dell'esultanza e del rispetto che il Magistrato medesimo professava a detto signor Prefetto. »
Fu altresì ordinato che in detta sera fosse illuminato il teatro della Pergola a spese della Comunità qualora l'Accademia dei signori Immobili « non volesse prestarsi a tale spesa. » Stanziarono 240 scudi per trenta doti di 8 scudi l'una ad
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (131/706)
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