Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Il orai/duca Ferdinando riprende i suoi usi 141
      La coltura delle gentildonne fiorentine supera spesso quella degli uomini, e lo prova l'assiduità alle letture e alle conferenze in ogni ramo della scienza e dell'arte, che i più dotti letterati d'Italia vengono a tener qui, nella città ove più d'ogni altra anche la donna coltiva gli studi.
      Dove forse si sbizzarrirebbe di più la punta velenosa della contessa d'Albany, sarebbe contro le donne ricche, ma non ancora signore, di quella classe nuova che non ha avuto altro tempo che di far quattrini ; ma è sperabile pensi in seguito ad istruirsi, per quanto ci vorrà del tempo prima che anche i rampolli si siano orizzontati ed abbiano dimenticata l'origine, imparando il gusto e l'eleganza, il modo di comportarsi, e si dedichino oltre tutto allo studio. E vero che qualcosa anche questa classe comincia a fare: non foss'altro va in pariglia e guida da sè !
      Lasciando le digressioni e tornando a Ferdinando III, bisogna dire che egli se fu contento di rivedere i suoi amatissimi sudditi di Firenze, senti il dovere di riveder pur quelli di Pisa e di Livorno. A Pisa vi si recò il 22 di novembre ed ebbe una tale accoglienza, che lo commosse quasi quanto al suo ritorno dall' esilio.
      Il 29 andò a Livorno e fu acclamato ed applaudito come un padre. Questo eli vero c'era: che Ferdinando 111 se non era proprio adattato a fare il regnante politico come è necessario, come regnante benefico lo fu in modo esemplare.
      Ala, siamo lì: con la bontà sola c'è da far poco quando s'ha una corona in capo!
      In quell'accoglienza dei Livornesi egli forse si rammentò dell'entusiasmo destato in essi dal glorioso padre suo, quando saputo che c'era stato nel bagno penale un galeotto, la innocenza del quale venne a galla chiara e lampante dopo molti anni di ingiusta pena e di immeritata ignominia, Pietro Leopoldo essendo a Livorno andò a prender da sè stesso quel pover uomo e così com' era, vestito da galeotto, se lo mise accanto in carrozza dandogli la destra, e lo portò a girare per tutta la città offrendo per il primo il più nobile esempio


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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