Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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Firenze 1 ''ecchiacon rara fermezza le ragioni della Toscana contro le pretese che accampava la già regina d'Etruria, in favore dell'infante Carlo Lodovico, patrocinate pure dallo spagnuolo cavalier Gomez Labrador, con nota del 22 novembre 1814.
Don Neri Corsini, nella seduta del 5 dicembre, basandosi sull'altro trattato di Vienna del 3 ottobre 1735, in forza del quale Francesco II aveva ricevuto la Toscana in cambio della Lorena, dopo spenta la famiglia de'Medici con la morte di Gian Gastone, dichiarò al Congresso, senza titubanza, che la Toscana non aveva la vana ambizione di chiamarsi regno; e che su di essa nessuna ragione di dominio all' infuori di Ferdinando 111 poteva da altri allegarsi, poiché lo stesso Napoleone, allora relegato all'Elba, che aveva istituito il regno d'Etruria, era stato quello che poi l'aveva annientato. Questo episodio, per dir così, della vita della Toscana, non poteva alterarne affatto le ragioni giuridiche di possesso, il quale spettava unicamente a Ferdinando.
Il cavalier Labrador non voleva intenderla ; e i rappresentanti delle altre potenze, approvando le ragioni esposte dal plenipotenziario Corsini, offrirono a Maria Luisa per il proprio figlio, il Ducato di Lucca, ma ad essa parve troppo piccola cosa e lo rifiutò, protestando sempre per la reintegrazione nel suo regno.
A tagliar corto poi su tale questione e non occuparsene più, contribuì il fatto improvviso della fuga di Napoleone dall'Elba, la sera del dì 26 febbraio 1815, che mise in convulsione tutti i congressisti, che stavano appunto discutendo per relegarlo a Sant'Elena.
Il i° marzo il Bonaparte, coi suoi mille fidati soldati che con lui eran partiti sopra sei piccoli navigli, sbarcò a Cannes da dove mandò un fiero proclama all' esercito francese, eccitando i prodi che lo avevano accompagnato due volte sotto le mura di Vienna, a Roma, a Berlino, a Madrid, a Mosca e in Egitto, a riprender le loro Aquile e cacciare « quel pugno di francesi arroganti » che s'imponeva alla Francia.
Il re Luigi XVI11 prima di tutto pensò bene di scappare ;
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (152/706)
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