Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      L'imperatore Francesco e il re di Napoli a Firenze 183
      arrivo del fratello, sebbene viaggiasse in incognito sotto il titolo di duca di Mantova, la mattina del 7 marzo 1819 partì col principe Rospigliosi per andare ad incontrar l'Imperatore al Covigliaio.
      Alle quattro e mezzo pomeridiane dello stesso giorno, l'Imperatore con l'imperatrice Carlotta, sua augustissima consorte, e la figlia arciduchessa Carolina Ferdinanda, accompagnati dal Granduca, arrivarono a Firenze in una carrozza a sei cavalli, preceduti da un picchetto di cacciatori a cavallo e seguitati da altri quattro tiri a sei, mentre dalla Fortezza da Basso fu-ron tirate 101 cannonate.
      Varii distaccamenti di truppa facevano ala lungo il tragitto da Porta a San Gallo al Palazzo Pitti. I granatieri erano schierati fra il Ponte a Santa Trinità, Via Alaggio, lo Sdrucciolo e Piazza Pitti, fino alla porta del palazzo, presso il quale era stata posta la banda musicale, che con le sue « differenti sonate aumentava il brio nel popolo » il quale faceva « echeggiar l'aria di lieti viva. »
      Quelle grida, il popolo, le avrebbe emesse ormai anche dormendo, tant'era l'abitudine che aveva preso di gridar «Viva » a tutti coloro, che per un motivo o per un altro, venivano a Firenze.
      Numerosa era la folla riunita sulla piazza e nel gran cortile, « ed angusto pareva il locale al risuonar dei viva pronunziati al ricevimento di sì illustre comune concittadino, primo Imperatore nato in Toscana, in seno della bella Firenze. »
      GÌ' illustri personaggi furono incontrati al ripiano della scala dalla duchessa di Parma, dall' arciduchessa Maria Teresa di Sassonia, dall' arciduchessa Maria Anna, principessa ereditaria di Toscana, dall'arciduchessa Maria Luisa, dalla principessa Amalia di Sassonia, e da tutte le dame d'onore e di compagnia delle principesse. La sera, poiché a quei tempi l'olio doveva costar poco, vi fu illuminazione generale della città. La più sfarzosa però fu quella del ponte a Santa Trinità e di Via Alaggio, la quale incominciava dalla colonna di Santa Trinità, tutta illuminata; e sul ponte v'eran


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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