Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      L'imperatore Francesco e il re di Napoli a Firenze 195
      sul « Vendicatore » - nome di sinistro augurio pei napoletani - quel legno stesso che dopo la battaglia di Vaterloo accolse prigioniero in Rochefort Napoleone I. Egli mascherò la sua fuga dicendo che andava al congresso di Laybach dove era stato invitato dai tre sovrani « della Santa Alleanza » i quali imponevano che in Napoli fosse ristabilito l'ordine ad ogni costo.
      Il « Vendicatore » gettò l'ancora nel porto di Livorno la sera del 20 dicembre alle sette e mezzo; e subito ne fu spedito avviso al Granduca a Firenze. Intanto « lu re Nasone » come lo chiamava il suo popolo, sceso a terra e montato in una carrozza fu salutato da 101 colpi di cannone del forte, e passò in mezzo alla truppa in parata. Arrivato al Palazzo reale, fu ricevuto ed ossequiato dai ciambellani che abitavano in Livorno, e quindi si affacciò alla terrazza a ringraziare il popolo che l'aveva accompagnato « con segni di rispetto, amicizia e amore alla sua sacra persona. »
      Pare impossibile, ma si diceva così !
      C' era, col re, oltre la moglie, anche la figlia donna Maria Anna e la nipote donna Lucia, fanciulla di pochi anni.
      Il suo seguito era composto di varii gentiluomini, dame, segretari, camerazzi, cavallerizzi, corrieri di gabinetto e staffieri; v'era il padre Agostino da Cuneo cappuccino confessore del re, e un padre compagno del medesimo ; vi era pure il chirurgo don Niccola Melorio e don Giovanni Gordon in-terpetre, quindi un mozzo d'ufizio, un portamobili, un tappezziere, un capo confetturiere con quattro aiuti, e tre facchini di cucina, un ufìziale degli argenti, un fornaro e un facchino, un facchino di polleria, sei persone di scuderia, due volanti ; e camerieri servitori e cameriere delle cariche. Tutta questa gente per andare al congresso !
      Il 23 dicembre 1820 circa le sei arrivò il re di Napoli in Firenze, accompagnato dal Granduca che era andato a prenderlo a Livorno.
      L'ingresso fu solenne ; ed il corteggio si componeva di quattro carrozze di gala a sei cavalli ove, oltre ai sovrani,


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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