Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      L'imperatore Francesco e il re di Napoli a Firenze 193
      Casanova dicendogli: — Mi ricordeṛ di voi. — E difatti lo nomiṇ generale.
      Ma l'aureola di gloria che s'era acquistata il colonnello minaccị d'andare in fumo, quando si presenṭ in Fortezza da Basso per la presentazione alle truppe. In quella circostanza, avendo intravvisto un soldato su un muricciuolo che stava a guardare i suoi compagni, domanḍ chi fosse; ed essendogli stato risposto che era un convalescente, il generale non volle intender ragione ed ordiṇ che si vestisse ed andasse a rango con gli altri. Il poveretto obbed́, ma nel fare le evoluzioni cadde sfinito e moŕ. Il reggimento si solleṿ, voleva ammazzare a tutti i costi il generale, e gli ufficiali ebbero a durare gran fatica a metterlo in salvo. Fu peṛ un vero miracolo se quei soldati, indignati giustamente, non lo mandaron dietro al loro infelice compagno a chiedergli scusa !
      •m-
      13. —
      Conti.


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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