Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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Firenze J'ecchiachio che vuol fare il giovane, se non è prima è poi, viene il momento che si fa scorgere. Cosi avvenne a Ferdinando III, il quale essendo un po'dedito per natura alla caccia, ma anche molto più facendolo per mostrare d'aver meno di quei benedetti cinquantadue anni, si strapazzava tanto, che neanche un uomo assai più giovane avrebbe potuto resistere. Per conseguenza, dopo essere stato il giorno 12 febbraio 1821 a caccia al Poggio a Caiano col principe Rospigliosi, la sera, per quanto fosse anche un po' stanco e non si sentisse troppo bene, volle andare al Teatro del Cocomero coi principi di Sassonia, col figlio e la nuora, e si trattennero tutti a cena.
Anche il giorno dopo, il Granduca non si sentiva a modo suo ; ma non voleva parere : lo stesso il giorno dipoi : anzi la sera, che fu il 14 di febbraio, andò con la corte alla festa del Reale Casino de' Xobili ; ma quel male che Ferdinando strascicava, credendo di scaponirlo, scaponì invece lui ; ed alle undici e mezzo, mentre la festa era nel maggior suo splendore, ebbe una specie di deliquio dopo « un insulto, » che lo costrinse a ritirarsi.
Parve la mattina seguente che non fosse altro; ma verso sera, avendo dei leggeri brividi di febbre, i medici lo consigliarono di andare a letto.
La febbre andò sempre più aumentando; e la notte dal 16 al 17, il Granduca non potè chiuder un occhio per la continua tosse che gli spezzava il petto.
Per conseguenza, la mattina gli fu levato sangue, ciò che lo sollevò assai. Ala la sera alle 7, la febbre gli si rimise più gagliarda, e dai medici essendo stato riconosciuto oramai che si trattava d'un mal di petto beli'e buono, prima d'entrar nella nottata gli levaron sangue un'altra volta!
Da quel giorno fu ordinato dal Maggiordomo maggiore che restassero a vicenda, in anticamera, un cameriere e un usciere per ricevere i nomi « dei signori e persone » che si recavano a prender notizie del Sovrano. Si cominciò pure da quel giorno a passare in anticamera, dal medico curante, il bollettino sullo stato di salute del malato.
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (208/706)
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