Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      La malattia di Ferdinando III
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      paratura, opere, ecc., occorse in quella occasione » del rendimento di grazie, importò L. 2159.9.8.
      Nella stessa adunanza fu partecipata la lettera del Provveditore della Camera delle Comunità de' 24 febbraio contenente la sovrana adesione e annuenza alla deliberazione del Magistrato del 22 del mese stesso pel pubblico ringraziamento, dando ordine che ne fosse contemporaneamente contestato allo stesso Magistrato il suo sovrano gradimento.
      Le cose andavano ormai così discretamente, che l'Arciduchessa ereditaria, col padre e le sorelle andarono la sera di quella stessa domenica al teatro della Pergola, dove ebbe luogo la festa da ballo di gala, e cenarono con le cariche « e loro corte nobile » essendo stata servita la tavola « per sedici coperti. »
      La mattina alla messa solenne, e la sera al veglione. Una cosa compensava l'altra.
      In questi giorni intanto « lu re Nasone » lasciò Vienna diretto a Firenze, tutto contento perchè gli austriaci gli mettevano in pace lo Stato, e anche perchè lo Czar gli aveva regalati alcuni orsi grossissimi « per migliorare la specie d'orsi che ne' boschi d'Abruzzo viene poco feconda e tapina. »
      Questa era la serietà degna di un re come quello !...
      Prima di restituirsi alla sua reggia di Napoli, Ferdinando I volle di nuovo fermarsi a Firenze, ove lo precede di quattro giorni, cioè il 5 marzo 1821, la moglie, duchessa della Florida, che andò ad alloggiare nel palazzo della Crocetta, ove fu complimentata dal principe Rospigliosi, a nome del Sovrano, il quale le offrì il servizio degli staffieri di Corte che essa cortesemente rifiutò. La sera andò ad ossequiarla il principe Massimiliano, che le portò i saluti delle sue figlie.
      Il giorno dopo, idtimo giorno di carnevale, dopo mezzogiorno, la duchessa della Florida, andò a far visita al Granduca ed « entrò senza veruna etichetta » in camera del Sovrano congratulandosi della sua convalescenza: quindi passò a complimentare l'arciduchessa Maria Luisa; non potendo fare altrettanto con l'arciduchessa ereditaria, perchè tanto lei
      14. — Conti.


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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