Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      2 ioFirenze J'ecchia
      che il principe Massimiliano suo padre, la sorella, sua futura suocera, onoraria, - diciamo così — e l'altra sorella, erano andate al passeggio delle maschere sotto gli Uffizi come nella domenica precedente.
      11 giorno andarono in tre mute al corso, e la sera all' ultima festa da ballo alla Pergola ove, per mutare, cenarono, tornando però a Palazzo prima della mezzanotte,' perchè la quaresima li trovasse a letto.
      Il giorno delle ceneri principiò la predicazione nella cappella reale il sacerdote Ranieri Callisto, pievano di Buti nella diocesi di Pisa, e la corte vi doveva assistere per regola d'etichetta tre o quattro volte la settimana, e così scontare i passati divertimenti.
      Il g marzo arrivò in Firenze il re di Napoli ; la sua carrozza fu scortata da un ufficiale e da sei dragoni, e dalle fortezze si spararono i soliti 101 colpi di cannone. Mentre egli entrava in Firenze, gli austriaci s'impadronivano a mano a mano di Napoli, portando la famosa costituzione promessa, e della quale il Re si contentava di veder l'effetto di quaggiù.
      E siccome per non scappare da re, era fuggito nel dicembre quasi incognito, così mantenne questa sua qualità e fece licenziare il picchetto dei granatieri di guardia al palazzo della Crocetta, accettando soltanto una tenuissima forza militare ed i ' soli anziani per vigilare l'interno del palazzo.
      Egli pure si recò subito a visitare il Granduca del quale il 13 marzo si pubblicò l'ultimo bollettino constatante la piena convalescenza, sebbene le forze tornassero lentamente.
      Con la recuperata salute del Sovrano avvicinandosi sempre più la probabilità delle sue seconde nozze, il cavaliere marchese Tommaso Corsi nella seduta del 22 marzo 1821 espose ai componenti il Magistrato civico che sarebbe stato di « convenienza e decoro che il Magistrato stesso in occasione di pubbliche comparse a funzioni sacre o ad altre feste, avesse un abito di cerimonia più decente dell'attuale che era inferiore a quello usato dalle Magistrature delle città provinciali e di altre Comunità della Toscana. »


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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