Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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Il giovedì santo il Sovrano uscì per la prima volta, « ma privatissimamente ed a piedi, per far la visita dei Sepolcri, non avendo condotto seco che un solo staffiere, ma in compagnia della principessa di Carignano, dell'arciduchessa Maria Luisa, della contessa Filippi, della baronessa Gebsattel e del conte Opizzoni. »
Il popolo che si trovò così inaspettatamente a vedere il Sovrano, si scansava rispettosamente al passaggio di lui, facendogli una dimostrazione di verace affetto, d' una simpatia e di una reverenza non simulata, per quanto non vi fossero nè schiamazzanti evviva, nè esagerazioni di sorta, le quali spesso falsano il vero sentimento dell' animo. Col cappello in mano e con la gioia nello sguardo commosso, salutavano con un bisbiglio pieno di compiacenza il Granduca, il quale, pur non volendo dimostrarlo, trovandosi così frammisto bonariamente ai suoi sudditi, che gli manifestavano con tanta semplicità e con tanta spontaneità la loro affezione, aveva le lacrime in pelle in pelle, che il sorriso, col quale ricambiava quel muto e rispettoso saluto, non valeva a nascondere.
Anche per un regnante, fosse pure amato, tali momenti erano sempre rari.
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (218/706)
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