Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      14-0 Firenze J'cecilianalmente dall' Arcivescovo per farlo recedere dalla presa determinazione ; ma non vi riusci. Ottenne soltanto che il testimone della sposa sarebbe stato il marchese Piatti, e che l'inviato straordinario avrebbe assistito alla cerimonia, prendendo posto nel gennflessorio dei ministri esteri.
      Appianata questa difficoltà, ne sorse un'altra più seria.
      Essendo stato stabilito, e dal Granduca approvato, che la sposa, la quale doveva essere accompagnata dal padre, sarebbe stata ricevuta alla porta della Metropolitana dalle dignità ecclesiastiche, che le avrebbero presentata l'acqua santa, e da due ciambellani, i componenti il Capitolo reclamarono subito tutti inviperiti contro l'invito per le quattro dignità ecclesiastiche per ricevere la sposa e il Sovrano, « pretendendo d'andarvi tutti in corpo o almeno con esse i canonici curaioli. »
      11 segretario d'etichetta rispose che i canonici, secondo il sistema seguito in circostanze consimili, dovevan restare nei loro stalli in coro, e che soltanto quattro dignità ecclesiastiche dovessero ricevere i Sovrani.
      Xon persuasi i reclamanti, ricorsero direttamente al maggiordomo maggiore dicendogli a tanto di lettere che i canonici capitolari e curaioli avevan diritto quanto le quattro autorità ecclesiastiche, le quali, volere o non volere, dipendevano in parte anch'esse dal Capitolo; e che la sola consuetudine non bastava a togliere ad essi i diritti di buoui-ficenza stabilita dai regolamenti del Capitolo stesso.
      Il Rospigliosi seccato di questo nuovo inciampo, per le solite bizzose vanità e ripicchi, incaricò il segretario di etichetta di portarsi dall'Arcivescovo, pregandolo a sbrigar lui tale faccenda, intendendo però che dovesse rimaner fermo che i canonici a ricevere i Sovrani non dovessero esser più di quattro.
      L'Arcivescovo, che conosceva i suoi polli, non volle prendere nessuna risoluzione. Comunicò ai reclamanti la risposta del maggiordomo maggiore, perchè se la sbrigassero fra di loro, chè lui non dava nessun voto.


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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