Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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Firenze J "eccitiaIl conte Einsiedel si riscaldò rimproverando il segretario d'etichetta della mancanza di riguardo che gli si era usata : ma il segretario, essendosi umilmente accusato d'essersene dimenticato, la cosa finì lì.
Già dal 27 d'aprile era stato dato ordine ai due segretari Corsi e Bonaini di fare il regolamento del cerimoniale da seguirsi nella cattedrale, e di dare le disposizioni per 1" addobbo della chiesa e la collocazione « delle differenti classi » che sarebbero intervenute alla funzione.
Frattanto il Commissario degli Innocenti notificò che il Granduca nella fausta occasione del suo matrimonio avrebbe fatto distribuire cinquecentosessanta doti ad altrettante fanciulle dai 18 ai 25 anni, delle quali doti dugentosette a nomina, di scudi venti ; e trecentocinquantatrè di scudi quindici per estrazione, ciò che fece aumentare le benedizioni dei sudditi, specialmente di quelli che avevan delle figliuole da marito.
Il 4 maggio, a mezzogiorno, ebbe luogo in Palazzo Vecchio l'atto di renunzia della principessa Maria Ferdinanda di Sassonia. Ferdinando ili alle undici si partì da Palazzo Pitti in carrozza a pariglia, in compagnia del maggiordomo maggiore e del gran ciambellano. La funzione si fece « nella stanza gialla » del quartiere di Leone X, alla presenza del Granduca, del principe Massimiliano di Sassonia, del ministro di Sassonia, del principe Rospigliosi e del senatore Antinori.
Xel mezzo della sala era stata preparata una tavola « con strato di velluto ricco » sulla quale era stato posto un crocifisso fra due candelieri accesi ed il libro degli Evangeli. Un calamaio d'argento ed una bugia per apporre i sigilli di ceralacca all' atto di renunzia, del quale, appena rogato, ne venne fatta lettura dal Consigliere aulico e tesoriere della Corte di Sassonia Kindermann.
In quei giorni tutta Firenze pareva trasformata. Era un viavai di carrozze di Corte, di principi, di ciambellani e di segretari da Palazzo Pitti a Palazzo Vecchio, all'Arcivescovado, alle case dei ministri esteri, e via dicendo.
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (224/706)
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