Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Il matrimonio del Granduca
      22 Xsei cavalli dov'erano il marchese Emilio Piatti e la contessa Renami. Ag-li sportelli uno staffiere e 1111 « garzone di muta. »
      Nella seconda carrozza il principe Massimiliano, la principessa Maria Ferdinanda e la principessa Maria Amalia. Un uffiziale di scuderia, uno staffiere e un garzone di muta stavano agli sportelli. Dietro un altro plotone di cacciatori a cavallo.
      Alla porta del Duomo il principe Massimiliano e le figlie furono ossequiati e ricevuti dai due ciambellani senatori Marco Covoni e Silvestro Aldobrandino e dalle quattro autorità ecclesiastiche; quindi preceduti dal maggiordomo Piatti e dalla dama di compagnia Renaud, furono accompagnati al loro genutìessorio per attendere il Sovrano. Quasi contemporaneamente arrivarono i principi di Danimarca ricevuti dai ciambellani loro destinati.
      L'Arcivescovo era già al suo faldistorio, circondato dagli assistenti; e dal segretario d'etichetta venivano accompagnati ai loro posti nell' interno del coro i ministri esteri, le cariche di Corte, le dame, le magistrature e i canonici.
      Da un momento all'altro si attendeva l'arrivo del Sovrano. Nel vasto tempio imperava un silenzio solenne, interrotto a quando a quando da un sommesso bisbiglio allorché arrivava qualche personaggio, ed una commozione generale pareva che andasse adagio adagio prendendo gli animi. Di lassù dall'aitar maggiore l'effetto era stupendo. Quelle due file di granatieri col morione alto, di pelo, e le giubbe bianche; quello spazio vuoto fin laggiù alla porta, che tutta spalancata lasciava vedere il San Giovanni e la piazza deserta, poiché la folla era tenuta indietro dai soldati, faceva un effetto straordinario. E più che altro lo facevano l'incessante scampanìo delle chiese e le cannonate che rimbombavano sordamente, cupamente per le ampie vòlte della cattedrale.
      Ad un tratto le bande suonarono, gli uffiziali diedero dei comandi, ed un fremito scosse le fibre di tutti.
      Il Sovrano stava per arrivare. Come una visione si vide passare sullo sfondo fra la porta e il San Giovanni un drap-
      15. — Conti.


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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