Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Firenze J'ecchialoggio « all'albergo detto di Schneiderff, conservando un perfetto incognito. »
      Dopo un giorno di riposo, il principe Clemente e il principe Giovanni partirono per Pisa, dove furono accolti con la più gran sincerità d'affetto; ma la felicità deve far sempre paura !
      La mattina del i" gennaio il principe Clemente « diede segno di qualche incomodo di sua salute; » nonostante udì la messa nella chiesa di San Xiccola, e poi si mise a passeggiare in Lung'Arno fino all'ora di pranzo. Non andò però a tavola perchè fu costretto ad andare a letto, sebbene la sua non fosse « creduta malattia di conseguenza, » tanto è vero che non fu nemmeno rimandato il ballo, che ebbe luogo la sera stessa, con gran ricevimento nel palazzo del Granduca.
      Ala nonostante la fiducia dei medici, le cose non andavano bene. La mattina del 2 il malato peggiorò a segno, che furono subito « soprachiamati » i professori, archiatra Torri-giani e Vacca, unitamente al medico curante del principe dottor Giinz. Dopo il consulto fu levato sangue all' infermo parecchie volte, gli vennero attaccati vescicanti, e fatti senapismi essendo del tutto « in pieno delirio senza cognizione. » Vennero rinnovate nel dì 3 le emissioni di sangue « con coppe a taglio, vescicante alla nuca e mignatte dietro alle orecchie. » 11 risultato di tutti questi strazi inflitti al povero principe in meno di quarantott'ore, fu quale c'era da aspettarsi. Alle tre e mezzo dopo mezzanotte, Sua Altezza Reale morì « senz' aver dato il più piccolo contrassegno di recuperato intendimento » e per conseguenza senza sapere chi si ringraziare !
      I.'angoscia delle sorelle e del Granduca, del Principe ereditario e del fratello, fu indescrivibile. Fu spedito a Dresda immediatamente l'aiutante di campo del defunto principe Clemente, capitano Ivriincritz « in qualità di corriere » latore della triste nuova.
      « Due giovani chirurghi » dello spedale di Pisa eseguirono l'imbalsamazione del cadavere, che, vestito poi della grande uniforme di stato maggiore dell'esercito sassone, fu


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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