Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Firenze Vece hi arardi, comandante della Guardia del Corpo, il quale mise subito due sentinelle alla camera « con la carabina a funerale. » Quindi lo stesso principe Rospigliosi, unitamente al segretario del suo dipartimento e di corte, Andrea Bonaini, alla presenza del segretario dell'intimo gabinetto, cavalier Giuseppe Paver, e di Filippo Giannetti primo commesso della segreteria medesima, vennero posti i sigilli « alle segreterie e scrigni di particolare attinenza del Sovrano. »
      Dipoi fu fatto erigere un altare nella camera del morto Granduca, per recitarvi le preci dei defunti durante la notte, da due cappellani di corte e da due frati di San Paolino.
      Il giorno seguente, 19, il medico archiatra dottor Francesco Torrigiani, e il chirurgo di camera Antonio Boiti, destinarono 1' ultima camera del quartiere a terreno, detto di Giovanni da San Giovanni, per farvi la sezione del cadavere. La sala fu messa in ordine e provveduta delle occorrenti preparazioni chimiche dal farmacista Gaspero Puliti.
      Alle cinque pomeridiane, col permesso del comandante Gherardi, passarono nella camera del defunto per fare la re-cognizione del cadavere i medici archiatra Torrigiani, dottor Pellegrini, dottor Nespoli, dottor Tacchini e dottor Dini, con i chirurghi Boiti, Mazzoni, Gerì, Michelacci Francesco e Pezzati. Constatata la morte alla presenza del Comandante e del Brigadiere di servizio, il cadavere, dal cameriere del defunto, ( fiuseppe Allodi, con 1' aiuto dei camerieri Stefano Mortiani, Angiolo Angiolotti, e dell'usciere Michele Bernini « fu collocato in ricca bara, e coperto con grande strato di velluto nero. »
      Fu quindi dato immediato ordine alle sentinelle della guardia del corpo ed a quella dei granatieri, di tenere il fucile abbassato in segno di lutto.
      Il cadavere venne tolto dalla camera da letto e portato nella sala anatomica, dove doveva essere imbalsamato, nell'ordine seguente. Veniva prima il furiere ed il segretario d'etichetta ; quindi un cherico della cappella con croce, sei cappellani di corte con cotta, ed il parroco di corte con cotta


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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