Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      La morte di Ferdinando 111 257
      c stola ; la bara era portata da quattro camerazzi, e due di riserva ; sei camerieri fiancheggiavan la bara con torcia (torcetto), e quattro guardie del corpo con l'arme a basso, facevano ala. Dietro, seguiva il comandante ed il brigadiere di servizio di settimana.
      Xella stanza anatomica era stato messo un altare portatile col Crocifisso, dinanzi al quale ardevano otto ceri.
      Erano state disposte alcune panche per i quattro sacerdoti destinati a salmeggiare durante la notte e che dovevan cambiarsi con altri quattro ogni due ore. Alla porta della stanza vi eran due guardie del corpo che si cambiavano pure ogni due ore. TI comandante ed il brigadiere assistettero alla imbalsamazione, dandosi la muta a piacere, purché non venisse da loro abbandonato mai il cadavere.
      L'operazione durò dalle sei pomeridiane del giorno 19 alle sette antimeridiane del dì 20. Terminata l'imbalsamazione, il cameriere del defunto gli fece la barba, e con l'aiuto di altri camerieri e chirurghi fu vestito con l'uniforme di maresciallo delle truppe austriache, mettendogli al collo la collana dell'ordine del Toson d'oro, e vestendolo della cappa magna di Santo Stefano, con guanti e stivali.
      Così abbigliato, fu posto sopra un ripiano con sei maniglie coperto di velluto nero con largo gallone d' oro. Quattro camerieri furono incaricati di portare il cadavere nel salone delle Nicchie, destinato alla esposizione al pubblico, e dove fu recato con lo stesso ordine, essendovi però stato aggiunto un camerazzo col vaso dei visceri, e il furiere col vaso del cuore, che precedevano il cadavere. Nella sala, questo venne posato sopra un catafalco ed accomodato dai chirurghi Boiti e Mazzoni ; quindi dal furiere di corte vennero appesi presso il defunto, e pendenti a mano destra, gli ordini di cui egli era insignito; cioè: di San Giuseppe, di cui era Gran Maestro; di Santo Stefano d'Ungheria; della Corona di ferro; della Corona di Sassonia ; di San Ferdinando di Napoli ; di San Gennaro di Napoli; della Concezione di Spagna; della Legion d'onore di Francia.
      17. — Conti.


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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