Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Firenze J 'ceciliaCanto ai Carnesecchi, dal Canto alla Paglia, e per Borgo San Lorenzo, alla chiesa.
      Quivi giunto, dai camerieri fu levato il cadavere dal carro, e fu ricevuto sulla porta dal priore canonico Alessandro Cambi con le formalità di rito; ed i cavalieri di Santo Stefano lo posero sul catafalco.
      Tutta la chiesa ed il coro eran parati di nero ; e dagli archi della navata centrale pendevano ricchi drappi neri, ornati d'oro, e nel mezzo, sopra al catafalco eravi un ampio padiglione nero, con galloni dorati, e foderato d'ermellino.
      L'associazione del cadavere fu fatta da monsignor Morali, arcivescovo di Firenze, che aveva avuto soltanto l'invito di trovarsi in San Lorenzo ad attendere il morto.
      Terminate le funzioni religiose, dai soliti quattro camerieri, dai ciambellani e da tutte le cariche e guardie del corpo il cadavere fu portato nella cappella dei depositi, ove trova-vansi l'avvocato regio Giuseppe Francesco Cempini, cavaliere dell'ordine di San Giuseppe; il notaro procuratore regio Carlo Redi, e i due professori chirurghi di camera Boiti e Mazzoni. Quando i personaggi ivi presenti ebbero presi i loro posti, il principe Rospigliosi fece « la solenne consegna delle regie spoglie » ed il notaro Redi rogò l'atto al quale furono testimoni il consigliere Vittorio Fossombroni, segretario di Stato, il consigliere Don Xeri dei principi Corsini, direttore della Segreteria di Stato; il consigliere bali Niccolò Martelli, cavallerizzo maggiore; e il consigliere duca Ferdinando Strozzi, maggiordomo maggiore della reale Sovrana. Terminato l'atto, il cadavere dai camerieri fu deposto nella cassa di piombo, già preparata con cuscini di Miter (sic) bianco, e depositati pure i visceri e il cuore.
      Dal cameriere Xasi vennero tolti tutti gli ordini di cui era decorato l'estinto sovrano, restando solo con l'uniforme di maresciallo e la cappa magna di cavaliere di Santo Stefano.
      Col cadavere vennero messe nella cassa due medaglie d'oro con l'effigie e lo stemma dell'estinto, unitamente ad una iscrizione biografica fatta dall'abate Giovan Battista Zannoni « an-


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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