Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Firenze J'ecchiaimpiccato in un collettone a matton per ritto, che non gli riusciva d'andare a passo col veterano che cercava di nascondere la sua vetustà con l'audacia dello sguardo accigliato, con l'aspetto burbero e brontolando per tutta la strada col coscritto che non sapeva camminare nò tenere il fucile. La gente che passava si metteva a ridere e si voltava anche indietro perchè, al solito, alcuni ragazzi si divertivano ad andare a passo dietro, o anche accanto al veterano e al soldato, rifacendo il verso a tutt' e due, finché poi non scappavano al primo scapaccione che si sentivano arrivare dal canuto guerriero.
      Un altro servizio molto importante affidato ai veterani, era quello della guardia al teatro del Giglio, detto poi della Ouarconia e ora Nazionale.
      Montavano un caporale e cinque uomini ; ma stavan sempre nel corpo di guardia; prima di tutto, perchè nell'inverno ci stavan più caldi, e poi perchè giuocavan tutti insieme. Spesso venivan disturbati per cagione di qualche sussurro avvenuto in teatro, ed allora bisognava che salissero quella lunga scala che esiste tuttora, per andare a rimettere l'ordine. Bastava la loro fiera presenza nella sala, perchè spesso la minacciata tragedia diventasse subito una farsa. Tutti cominciavano a ridere e ad apostrofare in mille maniere quei poveri vecchi, che mandavan lampi dagli occhi, guardando minacciosi ed intrepidi nei palchi e nella platea. Per il solito, si trattava d' arrestare qualche ubriaco o qualcuno che aveva questionato o maltrattato la maschera, seralmente vilipesa dagli ultimi ordini dei palchi, senza rispetto alla lucerna e alla giubba gallonata.
      Fra le altre, una sera due veterani furono chiamati in fretta, una fretta molto relativa, per arrestare un tale che molestava gli spettatori sussurrando e leticando con tutti. I due vecchi prodi, tetragoni agli scherni e alle barzellette che si scagliavano contro eli loro, arrestarono il ribelle e lo condussero fuori della platea in mezzo alle risate, agli urli, ai fischi e agli evviva, tanto per far baccano e per crescer la confusione.


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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Giglio Ouarconia Nazionale