Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      zòoFirenze T'ecchia
      Nel mezzo della chiesa, che pareva un museo e anche un po'un cimitero, trionfava il maestoso Mausoleo sopra ampio basamento con la statua equestre del defunto monarca, in abito di Gran Maestro di Santo Stefano. Intervennero alla cerimonia tutti i ciambellani e le cariche di Corte vestiti a lutto ; come pure le Magistrature, i Cavalieri di Santo Stefano, la Nobiltà e tutta l'ufficialità ai quali facevano ala gli Anziani in tenuta di parata.
      Quei funerali cosi solenni, cosi imponenti, furono fatti1 a tutte spese della Corte, la quale intervenne in abito di rigoroso lutto, assistendovi dai coretti.
      Un'altra grande cerimonia per quanto privata, che riguardava personalmente Leopoldo II come Granduca, fu quella del 25 agosto; quando egli cioè vestì solennemente l'abito di Gran Maestro della religione di Santo Stefano.
      La funzione si celebrò nella cappella reale, la mattina alle nove. Precedevano il segretario d'etichetta, il furiere e un aiutante di camera seguiti dai cerimonieri dell' Ordine, dai cavalieri Bali, dai cavalieri Priori, dai Ciambellani di servizio e dalle Cariche di Corte. Dopo di essi veniva il Sovrano, scortato dalle Guardie del Corpo, il quale prese posto in cor mi, evangeli, e si inginocchiò sul genuflessorio parato di strato nero, gallonato d'oro. Gli intervenuti andarono ad occupare i loro posti nelle panche ai lati della cappella ; ed il priore della conventuale, vestito pontificalmente in piviale e mitra, si collocò sul faldistorio in cormi epistolae, assistito da due cappellani di Corte. Dietro al Granduca stavano in piedi due priori di Santo Stefano più anziani, i quali portavano la cappa e la croce che dovevan mettere indosso al Sovrano. I.' Auditor magistrale e il Priore di Firenze firmarono l'atto della vestizione come testimoni ; ed il priore con la mitra, be-nedi la croce. Terminata la benedizione, il Granduca si alzò ; ed il Priore seduto sul faldistorio, tenendo una mano sull'abito presentatogli sopra un bacile dai due priori, pronunziò ad alta voce la formula di rito, e mettendo al nuovo Gran Maestro la cappa, aiutato dai priori medesimi. 11 Granduca


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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