Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      La nuova Granduchessa
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      case altissime, piene di cenci tesi a tutti i piani, con molte delle vie che parevano immondezzai, come allora era la città così trascurata dai Borboni, parve alla nuova Granduchessa una cosa straordinaria il vedere a Firenze anche la gente del popolo vestita pulita e con le scarpe, le case linde e con le persiane.
      Nella sua giovane mente, e con la educazione tutta borbonica che aveva ricevuto, le pareva'che il popolo non dovesse essere che miserabile, stracciato, sudicio e scalzo ; ed abitare, come cosa naturale, in sozze catapecchie, in oscuri antri, insieme alle bestie visibili e preda di altre invisibili !
      Perciò sul principio invece di ritrarre un'impressione favorevole dalla gentilezza, dalla civiltà, dalla pulizia e dalla eleganza fiorentina, ne provò quasi dispetto. Ed essa non lo nascondeva: poiché quando le pervenivano da persone bisognose, delle suppliche implorando dalla sua munificenza un sussidio, ella sdegnosamente rispondeva col suo accento napoletano: « In Firenze non ce stanno poveri. »
      Per conseguenza nei primi tempi, coi fiorentini non ci ebbe gran sangue ; ed il popolo, per dir la verità, passati i primi entusiasmi, la ricambiava cordialmente. A poco a poco però, per mezzo delle dame che Leopoldo ebbe l'accortezza di metterle d'intorno, si affiatò un po' più ; ma ci volle del tempo prima di abituarla a seguire le tradizioni di famiglia, facendo qualche elemosina ed avendo i suoi beneficati particolari.
      Questa specie di miracolo fu operato dalla signora Palagi, la dama di compagnia più intima della Granduchessa, moglie del cav. Palagi colonnello dei Granatieri.
      Col tempo però Maria Antonietta, modificando le sue prime impressioni, amò Firenze quasi come sua seconda patria, si affezionò anco alla popolazione poiché ne seppe apprezzare la civiltà e i costumi ; ne ammirò le tradizioni e le feste che avevan tutte un carattere artistico di gentilezza e di garbo.
      E questo è proprio il momento opportuno per descrìvere la vecchia Firenze, gli usi e le costumanze dei suoi cittadini.
      -m-


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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