Firenze vecchia di Giuseppe Conti
Attorno alte mura della città
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gran nicchia tutta nera, e piena d'una fuliggine lustra come unta. Quello era il luogo dove i verniciatori, i mesticatori e i legnaioli, andavano a far le vernici, poiché non era per-
Villino Ginori e Vicolo della Mattonaia.
messo di farle in città, a causa dei frequenti casi in cui scoppiavano i matracci, e che potevano esser causa d'incendi.
In cotesta località, quasi deserta e fuori di mano, anda-van pure i carradori a piegare i cerchioni delle ruote dei barrocci e dei carri ; operazione che si faceva con sistemi molto primitivi, poiché facevano in terra un gran cerchio di grandi scheggio fatte coli' ascia nel modellare il legname, e vi mettevano sopra i cerchioni, che con delle grosse morse piegavano quando il ferro era rosso.
Dopo si trovava la Porta a Pinti la quale venne demolita insieme alle mura, per comodità della linea dei viali e per non sopprimere il piccolo e grazioso Cimitero detto « degli Inglesi. » La Porta a Pinti era opera essa pure di Arnolfo,
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (369/706)
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