Firenze vecchia di Giuseppe Conti
Attorno alle nutra della città
37iSeguitando al di fuori delle mura, torniamo alla Porta alla Croce, come quella che aveva più attrito e più movimento delle altre, a causa specialmente del mercato che ivi si teneva tutti i venerdì.
Fin dalla mattina all' alba la piazza dalla parte di Via Frusa - oggi Scialoia - e della Porta a Pinti, era occupata da branchi di bestie vaccine, portate dai contadini per barattare o per vendere, ai macellari o ai fattori dei padronati.
Qui si contrattavano jmre i vitelli per rilevare ; ma prima che venisse conclusa la vendita, tra i mezzani e i contadini, c'era uno scambio di bestemmie e di urli tali, da sbalordire, ' e bisognava ringraziare Iddio se il più delle volte non finiva a bastonate !
Dov'è ora la Piazza Beccaria, a sinistra andando in Via Aretina, c'era un rialto, una specie di poggetto, famoso per la bottega di pizzicagnolo del « gobbo Paoletti, » dove andavano a bere, ed anche a fare uno spuntino, i contadini e i fattori. Fuori vi erano tre acacie, sotto le quali il venerdì vi posavan le bigonce, i pali, i barili, le doghe, i tini, le moscaiole da manzi, cavezze, bardature da ciuchi, finimenti da cavalli, stacci, pali, bigonciòli, panieri, sacca di semi, postimi, lupini per governo agli olivi, insomma tuttociò che si poteva cercare ad una fiera piuttosto che ad un mercato.
Quando pioveva, tutti quei contadini andavano sotto i loggiati, come vi andavano anche nelle belle giornate, per contare i quattrini riscossi delle vendite fatte.
Più d'una volta però il Commissario del quartiere di Santa
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (375/706)
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