Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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Mercato Vecchio fu una localitą sontuosa e ricca a tempo de'romani, e quindi dei fiesolani quando scesero « ab antico »
come dice Dante, nelle ridenti rive dell'Arno.
Sulle rovine della civiltą romana sorsero allora i superbi palazzi e le sontuose case del medio evo, che poi alterate, deturpate e trasandate, ridussero quel luogo il peggiore della cittą. E dove prima erano state le linde, fastose case romane, e le severe dimore degli antichi fiorentini, si fecero catapecchie e casupole di povera gente, il Mercato, e ilSdrucciolo di San Michele. Ghetto.
Entrando in Ca-
limara da Baccano di fronte alle Logge di Mercato Nuovo, si poteva dire d'esser gią in Mercato Vecchio. Sull'angolo a sinistra v' era la rinomata bottega del Valenti tabaccaio, famoso per le acetose, le orzate, e per il popone in guazzo. Qui la strada cominciava subito stretta, piena d'una folla affaccendata di serve, di cuochi con la sporta, come allora usava, e di gente che non avendo nč cuoco nč serva, andava da sč a far la spesa lesinando il quattrino e cercando di spenderli « co'gomiti » secondo l'antico modo di dire de'fiorentini.
In quel tratto, fino a Via delle Sette Botteghe, ci stavano i linaioli, i canapai e i venditori di ferrarecce: accanto al pa-
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (418/706)
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