Firenze vecchia di Giuseppe Conti
A forca to Vecchio
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tettura ridotto a bottega di coltellinaio, con le colonnette a spirale nascoste dentro l'intonaco, che già appartenne all'Arte dei medici e speziali, la cui residenza fu nella torre dei Caponsac-chi sulla piazza di faccia al Ghetto. Accanto alla Colonna, a sinistra, cominciava la beccheria.
Verso il seicento i macellari cominciarono a tenere costì fuori dei deschi; poi li co-priron con delle stoie, e adagio adagio li chiusero con assi e tramezzi di tela intonacata: così, senza che nessuno se ne accorgesse, divennero botteghe che pagavano più d'un piano di casa.
Dietro ai macellari, in un passare largo appena un braccio, c'erano i pollaioli e i venditori di caccia.
Di fronte alla beccheria c'era la famosa Fila, la rosticceria più antica di Firenze, poiché si afferma esistesse fin dal XVII secolo. La rinomanza di essa era proverbiale. Bisognava vedere in circostanze di feste, o di solennità, il numero infinito di polli che si arrostivano; e l'agnello c i fegatelli e il maiale e la vitella di latte della Fila, che dicevano, - faceva uscire i morti di sepoltura! - Nelle vigilie, nella quaresima e neiLa Colonna di -Mercato.
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (423/706)
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