Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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Firenze J "ceciliaAmieri, ove ebbe le case e la Torre la famiglia a cui appartenne Ginevra, celebre per essere stata sotterrata viva:
Piazza dell' Abbaco,
copia, da parere impossibile che dovesse esser tutta consumata dalla voracità umana. Era quello, si direbbe oggi, il ventre di Firenze.
La mattina della vigilia di Ceppo, dalla Colonna di Mercato c'eran tutti i trucconi e i contadini che vendevano i capponi vivi ; chi voleva quel giorno un cappone per sè o per regalarlo alla maestra dei bambini, o al dottore di casa, bisognava che cascasse - come si usava dire - in Mercato.
La sera poi dalle ventiquattro in là - ossia dalle cinque pomeridiane - facevan la mostra tutti i pollaioli di faccia alla Fila, e i macellari, gli uccellai, i fruttaioli e i pizzicagnoli : e tutti, dalle botteghe vere a quella specie di baracche di tela intonacata che erano in beccherìa, facevano uno sfarzo straordinario di padelle di sego e di lumi a olio, i cui luci-
de' Pollaioli, de' Suc-chiellinai ed altre molte, che portavano i nomi delle più antiche famiglie fiorentine.
Via de'Cavalieri.
Mercato Vecchio in certe epoche dell'anno prendeva l'aspetto eli festa e sfolgorava di luce. La folla si aggirava e si accalcava in quelle piazzette, in quei vicoli, e in quelle straduccie, ammirando tutta quella grazia di Dio messa in mostra con mille fronzoli, ed in tanta
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (430/706)
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