Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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Firenze J reechiasera e intanto gli domandava di dove veniva, dove andava, dove stava di casa, ed il suo riverito nome e cognome. Se poi l'individuo fermato destava qualche sospetto, il birro senza starci a pensare, faceva un fischio convenzionale e in un momento sbucavan fuori i birri più vicini, e fra tutti arrestavano quel tale e lo portavano all' Arione, ossia nel loro corpo di guardia, così chiamato nel gergo birresco, per esser la mattina dopo interrogato ; invece, se si trattava di persona degna di esser trattenuta, lo accompagnavano al Bargello con tutti gli onori delle manette o delle mani legate dietro la schiena !
Degli Arìoni ce ne erano due: uno in Piazza di Santa Maria Novella Vecchia; ed uno in Borgo Tegolaia, dove si distribuiva il servizio notturno ; e gli arrestati si mettevano provvisoriamente in una stanzaccia ridotta a prigione, che il popolo chiamava carbonaia.
Oltre ai birri, c'erano gli agenti, divisi anch'essi a squadre per ogni quartiere ; ed ogni squadra era comandata da un capo il quale dipendeva dal « Capo agente. » Questo corpo, al quale venivano affidate le funzioni più importanti, dipendeva immediatamente dal Presidente del Buon Governo.
Oliando c'era da arrestare qualche soggetto pericoloso, si partiva dal Bargello una squadra di birri, avendo ognuno il suo nodoso bastone di marruca, guidata dal proprio capo che per distintivo aveva la mazza di canna d'India o di zucchero, ma con lo stocco. Uno zucchero.... piuttosto amaro. Quando avevano trovato l'individuo di cui andavano in cerca gli intimavano l'arresto: e se per sua disgrazia l'arrestato avesse avuta la infelice idea d'accennare soltanto, a far resistenza, si sentiva arrivare un tal carico di legnate, come se i birri ribattessero una materassa !
Xon per rimpiangere quei tempi; Dio ce ne guardi! ma facevan più due birri che dieci carabinieri; ed era tanta la temenza che avevano i malviventi di essi, che difficilmente si opponevano, e piuttosto cercavano di darsela a gambe. C'eran però certi fegati, fra quei birri, tutta roba che era stata prima
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (454/706)
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