Firenze vecchia di Giuseppe Conti
466 Firenze J reechiaLa nobiltà fiorentina prendeva molta parte ai divertimenti popolari : però, meno poche eccezioni, le grandi famiglie restavano in villa buona parte dell'anno.
Il marchese Pier Francesco Rinuccini era il grande ordinatore delle feste della .Società fiorentina: le « cene notturne all'aria aperta » erano una sua invenzione. Partivano gl'invitati la sera verso le ventiquattro in carrozza, e tornavano a notte inoltrata. Una volta, il sullodato Marchese rientrato in palazzo non trovò al posto il portiere ; salite le scale si accorse che certe stanze erano insolentemente illuminate, e spinto l'uscio di una di quelle, vide che tutta la servitù, nessuno eccettuato, si abbandonava a una danza vertiginosa : camerieri, cuochi, sguatteri, e altri invitati, ballavano precisamente come i topi quando il gatto non è in paese. Gli uomini all' inattesa comparsa del padrone rimasero senza fiato, le donne poco mancò che non svenissero. Il Marchese represse un sorriso, assunse un' aria tragica, e ordinò che « smettessero immediatamente. » Il giorno dopo raccontò agli amici in qual modo la servitù approfittava della sua assenza, e diede subito le dimissioni da direttore delle « cene notturne all'aria aperta! »
Fra i vecchi signori fiorentini era famoso il marchese Pietro Torrig'iani per essere uomo caritatevole e vero signore, che faceva onore alla sua casata, celebre per lo splendore ed il fasto al pari d'una Corte; e si può dire che fosse la prima di Firenze. Ma il marchese Pietro, era noto altresì per essere spregiudicato al massimo grado. Fece epoca, anzi, ciò che un giorno gli accadde mentre, come era suo solito, faceva l'elemosina a un povero.
Il presidente del Buon Governo Ciantelli, l'uomo che già sappiamo che roba fosse, aveva dati ordini severissimi ai birri contro i poveri che accattavano per le strade ; ed i birri, nei primi giorni specialmente, si misero con tanto impegno ad eseguire gli ordini ricevuti, che avrebbero arrestato anche i muricciuoli. Ora avvenne che il marchese Torrigiani, conosciuto da tutti i poveri per la sua bontà, s'imbattè presso
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (470/706)
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