Firenze vecchia di Giuseppe Conti
Bagni, e Teatri 479
legati a una corda attaccata a un arpione, perchè non li portassero via. Fidati era 1111 brav'uomo; ma Non ti fidare era meglio di lui ! Il bagnaiuolo forniva un asciugatoio di lino.
Chi desiderava questo servizio, doveva metter mano a tasca e spendere, nientemeno, una crazia ! Coloro che non volevano o non potevano spendere, scendevano a basso dov' era il bagno, e lungo il muro in certe buche a voltic-ciuola come quelle sotto i camini per il carbone, vi riponevano i panni, dei quali nessuno ne aveva la responsabilità. Accadeva spesso però, che qualcuno sbagliava a sommo studio i propri panni con quelli d'un altro, molto più che le buche non eran tante da contenere gli abiti di tutti; ed allora, alcuni quando uscivan dall'acqua si trovavano cambiata la propria roba in altra peg-gio, e spesso mancanti della camicia, o delle scarpe e anche dei calzoni!... Per conseguenza si vedevano certuni tutti stizziti, che bestem-miavan come turchi, andare a casa scalzi o mezzi nudi. E questo seguiva, nonostante che alla porta d'ingresso del bagno ci fosse un veterano intrepido, armato di un brando, e vi stesse di piantone per impedire che i furfanti i quali barattavano o portavan via la roba potessero fuggire, e cadessero invece nelle mani della punitiva giustizia. La quale, pareva invece che non avesse neanche le braccia; perchè quasi ogni sera la roba spariva e il veterano lasciava passare i ladri, che d'altronde non poteva conoscere, poiché vedeva andar via tutti col suo comodo, senza destare il minimo sospetto.
Questo aristocratico bagno, era diviso da un cancello di ferro per tutta la sua lunghezza: una parte era riserbata per le donne, l'altra per gli uomini. E perchè il pudore del sesso che qualche volta si bagnava in camicia, fosse salvo, il cancello era coperto da una lamiera, per impedire la malvagia curiosità dell' altro sesso. Ma la impediva fino a un certo punto; perchè coloro che sapevan nuotar bene, si but-tavan sott'acqua e riuscivan fuori passando di sotto il cancello nel bagno delle donne. Le quali urlavano come calan-
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (479/706)
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Teatri
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