Firenze vecchia di Giuseppe Conti
476. Firenze Vecchia
ciré, vedendo quegli sfacciati che si levavano il divertimento di far quel bel lavoro, più per farle arrabbiare che per sorprenderle quando si levavan la camicia fradicia per rimettersi quella asciutta.
11 costume da bagno degli uomini, permesso anche dalla legge, era quanto di più semplice si poteva immaginare, poiché scendevan nell'acqua come Dio li aveva fatti, e non sempre aveva fatto modelli di bellezza.
Due altri bagni come la Vagaloggia, ma senza il pericolo d'andare a casa mezzi nudi, erano quello detto della « Buca del Cento » lungo il prato del palazzo Del Xero, ora Tor-rigiani, e 1' altro chiamato il Fischialo dalla parte delle ilo-lina de' Renai.
Di questi bag'ni era proprietario Giovan Battista Bianchi detto il Rosso; e dalla sua bottega sulla penultima pigna del ponte, dalla parte che guarda il Ponte Vecchio, dove stava a far le reti da pescare, si scendeva in Arno per mezzo di una scala di legno, pagando un quattrino: e coloro che volevano un canovaccio per asciugarsi, spendevano un soldo !
Il baglio della « Buca del Cento » era contornato e chiuso da tende, col permesso del Magistrato civico, che lo accordava al Bianchi ogni anno, previo permesso del Commissario del quartiere. Costui, nella sua umile condizione non avrebbe mai preveduto, che un suo figliuolo, Gaetano Bianchi, nato nel 1819 in quella povera casetta sulla pigna del ponte, sarebbe un giorno divenuto un artista provetto e di gran merito, esercitando la pittura a buon fresco e facendosi l'iniziatore del restauro e l'imitatore delle pitture degli antichi maestri, molte delle quali per merito suo furono in tempo salvate e restituite all' ammirazione degli artisti e degli studiosi.
In Gaetano Bianchi, il figlio del Rosso, nacque la passione dell'Arte in un modo assai singolare. Suo padre lo mise da ragazzo a fare il legatore di libri nella cartoleria Pistoi in Condotta, dove il maestro gli clava a lavare, con certi acidi, alcune pergamene tutte miniate, per fare sparire gli ornati
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (480/706)
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