Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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Vecchia sulla piazza omonima in cima a Via del Melarancio ed oggi incorporato nel palazzo Carrega; il teatro Leopoldo o comunemente la Quarconia e il Borgoguissanti.
Il teatro della Piazza Vecchia era talmente piccolo, che pareva un casotto da burattini ; era costruito quasi tutto di legname, e parecchio più sudicio degli altri due. Si diceva degli Arrischiati, quasi per definire che era un bel rischio l'entrarvi. Sulla porta, per spiegare tale arguta e profonda definizione, c'era lo stemma con una trappola con dentro un topo che faceva di tutto per scappare, nonostante che un gatto fosse lì pronto ad agguantarlo se gli riusciva.
Alla Piazza \recchia recitava lo Stenterello Amato Ricci, il beniamino dei fiorentini, per il suo modo simpatico di recitare e di dire barzellette e frizzi pulitamente, senza le sguaiataggini di altri suoi colleghi, facendo ridere per la sua spontaneità e le mosse curiose ed originali. Più che Stenterello, poteva dirsi un vero caratterista, ed andavano a sentirlo anche i signori i quali nelle ultime sere di carnevale vi mandavano i figliuoli, accompagnati dalle governanti e dai precettori. Perfino il Granduca andava qualche volta a sentire il Ricci, e vi mandava i piccoli Principi.
Al Borgoguissanti recitava Lorenzo Cannelli, lo Stenterello più sboccato e sguaiato d' ogni altro, che aveva certi frizzi a doppio senso, da far fare il viso rosso alla maschera del teatro. Perciò, talora, dopo la recita era accompagnato dai birri a dormire al Bargello invece che a casa sua, in special modo per certe allusioni impertinenti dirette al Granduca.
Una sera, prima di cominciare la commedia, venne alla ribalta come se avesse da fare una grave rivelazione. Rivoltosi serio serio al pubblico disse: — « Avverto il rispettabile pubblico che in Firenze vi sono tre Stenterelli: Piazza Vecchia, primo: Leopoldo secondo e Borgognissanti terzo. » — Le risate e gli applausi furono senza fine; ma la commedia fu senza principio, perchè i gendarmi andati sul palcoscenico arrestarono il Cannelli per la sua allusione troppo trasparente al Sovrano e lo portarono in prigione.
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (487/706)
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