Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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Firenze J ''ceciliachiesa, a portarci i più gonzi colla scusa di far veder loro le trombe della Befana ; e quando li avevan condotti sulla piazza, li facevan voltare in su a guardare gli angioli colossali, che suonan delle trombe enormi.
Allora i fischi, gli urli non avevan più limiti ; e la scena si rinnovava ogni poco, cioè all' arrivo di qualche nuova brigata, che conduceva a mano a mano un' altra vittima della bessaggine umana.
Abituati all' uggia e alla smania dei pubblici divertimenti, o alle becerate di tanti bighelloni, che in occasione di feste vengono oggi dalla campagna e dai sobborghi a screditare la fama di città civile a Firenze, non possiamo farci un' idea di che cosa fossero i divertimenti popolari dei secoli passati.
I terrazzani, gli ortolani di sotto le porte ed i campagnoli, venivano allora in città come modesti e timidi spettatori, non per portarvi la tracotante loro ignoranza, 1' aberrazione ripugnante della loro ubriachezza, o per rifugiarvisi dopo commesso un delitto. Le bastonature e le lotte dei tempi scorsi, erano tra brigate e brigate, per gelosia momentanea di precedenza, per bramosia di comparir più degli altri ; ma c' era sempre quel non so che di battagliero e di marziale, che oggi non c'è davvero; perchè in quattro o cinque, s'insulta o si provoca uno, gli si dà un paio di coltellate e si scappa.
Allora c' era più fierezza, più coraggio, e un' altra nobiltà di sentimento e d' onore.
In tutte le strade, la sera della vigilia dell'Epifania, si vedevano alle finestre qua e là dei fantocci illuminati, rappresentanti per lo più donne vecchie e brutte, o la caricatura de're magi, o d'un personaggio qualunque. Molte brigate giravan per la città seguite ognuna da una turba di ragazzi e di giovanotti, con trombe, con chitarre, fischi, e ogni sorta di strumenti. Queste brigate eran sempre, s'intende, precedute da una gran Befana infilata in una pertica, e giravan finché avevan gambe, portando a spasso la Befana.
Quando una di queste brigate s'incontrava in un'altra, il frastuono, il chiasso, diventava sbalorditivo. Si finiva per
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (498/706)
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