Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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Firenze Vecchia
Cristofani, che faceva il « Giove nella sua piena Maestà, » con tutta quell' acqua che prese si beccò un mal di petto tale, che in tre giorni andò nel mondo di là.
Dopo quell'anno non trovandosi più nessuno che volesse far da Giove, la Befana solenne fu abolita, e non rimasero che le altre spicciole messe alla finestra nei Camaldoli di San
Lorenzo, in Via Romita, in Via Chiara, nel Gomitolo dell'Oro, dalle Fonticine, e in Via Panicale. Quelle, le lasciavano stare anche per tutto il giorno dell'Epifania, con gran gioia dei bambini e dei ragazzi che vedevano nella befana la fata benefica che aveva loro riempita la calza di marron-secchi, di farina dolce e del consueto tizzo di carbone per far la burletta.
.VI giorno d'oggi, per far la burletta ai ragazzi ci vuol altro ; perchè son giusto peggio del carbone : o tingono o scottano !
E con la Befana si entrava in pieno carnevale.
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (504/706)
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