Firenze vecchia di Giuseppe Conti
Firenze l'ecchiaQuesta curiosa predica si faceva la mattina; ed in chiesa non c' entravano che donne mondane, le quali erano obbligate, sotto gravi pene, ad intervenirvi ; come erano stabilite delle pene rigorosissime a chi s' arrischiasse di dar loro noia per la strada, mentre si recavano ad ascoltare la parola del Signore, per mezzo di un suo servo che la bandiva di lassù dal pergamo: e speriamo che abbia fatto far buona figura al principale!...
Nelle vicinanze di Santa Maria del Fiore si vedevano stipati in quel giorno e in quell'ora una folla di giovanotti scapestrati, che si ridevano del bando, e che cercavano coi lazzi e colle sguaiataggini, di far pericolare più che mai, se fosse stato possibile, quelle povere Maddalene, che non si pentivan mai stabilmente, e che figuravano una volta 1' anno di far la pecorella smarrita, che torna all'ovile chiamata dalla voce del pastore. Ma il pastore che si trovava dinanzi tutta quella quantità di penitenti sveltocce, che lo guardavan sorridendo sotto i baffi e con certi occhi da fargli perder la bussola, durava una gran fatica a non uscir dall'argomento ; e quando aveva fatto tanto di vincersi, allora tutti i fulmini dell' eloquenza, tutte le minaccie di perdizione dell'anima, eran scagliate a piene mani sullo strano e singolare uditorio, che lì per lì rimaneva un po'scosso; ma poi, uscito di là, faceva come i cani : scoteva le pastorali e le evangeliche busse ; e se non tornava a far peggio di prima, meglio non faceva di certo!
Il giovedì santo era il giorno che più di tutti aveva un'impronta spiccata: era un misto di devozione, di divertimento e di festa. I Principi andavano a piedi separatamente a far la visita delle chiese, esempio questo di umiltà seguito pure dai nobili, che essi pure si recavano a visitare le chiese a piedi. Era quello il solo giorno dell'anno in cui non si vedeva una carrozza in tutta Firenze. La mattina del giovedì santo, i granduchi Medicei si tramandaron l'uso di recarsi alle dieci e mezzo alla basilica di San Lorenzo, dove si faceva la solenne funzione della comunione tanto del Gran-
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (522/706)
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