Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Quaresima 5i7
      rienza, a cui avrebbero potuto ricorrere per consiglio e parere, tutti i cavalli della città. E dire però che quell'animale, non più dell'erba d'oggi e che non aveva il capo a'grilli, pareva più giovane del suo cavaliere, che non era ancora vecchio !
      Al tempo di Ferdinando III e nei primi anni di regno di Leopoldo II, i sovrani avevan conservato l'antico uso di andare al corso delle carrozze delle fiere di San Gallo con due mute, scortati dalle guardie nobili ; e la sera alla Pergola.
      La presenza dunque, del Sovrano, era quella che dava tono alle tre fiere della Porta a San Gallo ; per ciò il popolo, e specialmente i vecchi codini, vedevano nel Monarca, alla fiera delle nocciuole, una guarentigia d'ordine e di pace.
      Ognuno comprava le nocciole e i brigidini, che portavano, chi alla dama, chi alla dolce sposa, od ai figli, e così quel divertimento lecito ed onesto, valeva a far passare con meno noia le domeniche della quaresima, le quali si finivan sempre di santificare andando alle funzioni in qualche chiesa, tanto per far l'ora di cena. Le fiere della Porta a San Gallo si prolungavano fino alla « Madonna della Tosse » situata dietro al « Parterre » che resta oggi sull' imboccatura di Via Pancani. Questa chiesetta o oratorio fu fatto fabbricare dalla principessa Cristina di Lorena per voto fatto, imperciocché essendo tutti i reali principi travagliati da ostinata tosse, nè valendo i rimedi umani, ricorse all'aiuto Divino, e promise a questa Immagine di fabbricare una chiesa a di Lei onore ; ottenuta la grazia non gabbò il santo, ma adempiè la promessa, e la fece fabbricare restandovi la denominazione di « Madonna della Tosse. »
      La fiera della Porta al Prato sebbene non fosse onorata dalla presenza del Monarca, tuttavia era molto frequentata, non essendoci allora altro svago; a meno che uno non preferisse d' andare a fare una girata per le mura o lungo il Mugnone per pigliar più aria e divertirsi di più, perchè non era diffìcile incontrarsi in qualche coppia di innamorati che avevan per la testa tutt'altro che le nocciuole.


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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