Firenze vecchia di Giuseppe Conti
L'discensione e il " Corpus Domini ,
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sioni » il podere delle Cascine, faceva mungere per due crazie il bicchiere.
Dal Palazzo, la gente si sparpagliava pei viali, pel bosco c nei boschetti detti « gli Alberini, » onde accaparrarsi un buon posto all' ombra e cuocere all' aria aperta il desinare, e starsene in santa pace a mangiare sull'erba. Intanto si cominciava a veder qua e là il fumo delle legna, che si accendevano per far l'arrosto; e per l'aria si sentiva l'odore dell'agnello coi piselli cotti su certi fornelli che con la cestina portavan quelli che improvvisavano le trattorie.
Da un momento all' altro, dalla Porta al Prato dove principiavano allora le Cascine fino al Palazzo, si vedevan mettere le tavole apparecchiate c le panche per quelli che si fermavano a mangiare. Ognuna di queste trattorie, che erano innumerevoli, aveva cinque o sei fornelli di terra per cuocere l'agnello che, in quel giorno si mangiava per benedizione, in certi tegami grandi pure di terra, detti « di Cancelli ; » e sid banco, piramidi di fiaschi di vino, di vermutte, e di vin bianco ; e salami e prosciutti e ova sode, e ciambelle di pane alla casalinga, fresco, croccante, da far venire l'appetito anche a chi non l'aveva. Poi un'infinità di spiedi coi polli che giravano a quelle belle fiammate che parevan rosse per la luce del sole, che era un piacere. Coloro che s'eran portati il desinare o la merenda da sè, si mettevano a seder sull'erba, e alle otto si rifacevano a mangiare il salame, la mortadella, e le ova sode, a bever bicchieri di vino, a ridere e fare il chiasso come se fossero in un altro mondo, buttando per aria i fiaschi vuoti e facendo un baccano del diavolo quando cascavano in terra e andavano in bricioli. Per mantenere il buon ordine però, eran comandate in quel giorno due compagnie di fucilieri, che in tanti picchetti, facendo i fasci dei fucili, venivan distribuiti lungo tutto il viale di mezzo, nei prati, e dove c'era più gente.
Per alcuni anni, anche il principe Poniatowski insieme ad altri amici, si recò a far - colazione alle Cascine, facendo apparecchiar le tavole passato il prato del Qucrcioue, por-
35. — Conti.
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (549/706)
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