Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Firenze J *ceciliaXelle piazze, come in quella di San Firenze, del Granduca e di Santa Maria Xovella, le tende si mettevano tirate su tante abetelle, a guisa di scenario dalla parte del sole.
      La mattina verso le sette e mezzo « i Signori priori nobili e cittadini della Comunitą civica di Firenze » si riunivano con le altre magistrature nelle stanze dell'Orfanotrofio del Bigallo, e quindi si recavano nella chiesa della Metropolitana, per prender parte alla processione. Il Sovrano col seguito andava al Duomo in tre carrozze di gala, preceduto dal battistrada e seguito dalle Guardie nobili vestendo la cappamagna di Gran Maestro dell' ordine di Santo Stefano.
      Lungo tutto lo stradale, le facciate delle botteghe venivan parate di stoffa rossa e gialla, e per terra ognuno di fronte alla casa o alla bottega, spargeva la fiorita di ginestre, di ciocche di bossolo, di foglie di lauro, d'alloro e eli rose sparpagliate, che i contadini venivano apposta a vendere a Firenze col sacco sulle spalle.
      Per quelle strade era un continuo vocģo di venditori ambulanti di certe paste chiamate trombiiii e ciambellani, di semenza, di biscottini e di cartocci d'anacini, che i babbi compravano ai ragazzi, se no non davan pace. Qua e lą banchi di acquacedratai offrivan da bere per un « quattrino » l'acqua diacciata con lo schizzo, ossia col fumetto.
      La processione, alla quale prendevan parte tutte le parrocchie della cittą, le compagnie e confraternite coi fratelli incappati, e tutte le fraterie, usciva di chiesa la mattina dopo le otto ed entrava in San Giovanni, uscendo dalla porta difaccia al Bigallo. Quindi sfilando in Piazza del Duomo e dal Sasso di Dante, entrava in Via del Proconsolo; e per la Piazza San Firenze, Via dei Leoni e Via della Ninna - dove « le Reali Sovrane stavano a vederla alla solita terrazza del quartiere di Papa Leone X in Palazzo Vecchio recandovisi dal corridoio delle Gallerie » — la processione sboccava in Piazza del Granduca rasentando la Loggia dell'Orcagna, che si chiamava ancora Loggia de'Lanzi, tutta parata nell'interno, d'arazzi antichi bellissimi.


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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