Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Firenze J *ceciliavelia e la processione entrava in chiesa, ove veniva esposto il Sacramento. Dentro Santa Maria Novella facevano il cosiddetto servizio di chiesa gli Anziani, in giubba, lucerna e pantaloni bianchi. Dopo la esposizione entrava la messa; la quale, quando era a metà, la fanteria faceva i tre spari di rito; ed il popolo al solito ci si divertiva immensamente, aspettando con ansietà il comando del maggiore per sentire se i fucili venivano scaricati tutti insieme con un colpo netto e secco, come se fosse un fucile solo, oppure se c' erano strascichi, incertezze e intervalli come un fuoco di fila, ciò che avveniva molto spesso. Ma allora tutti rimanevano in silenzio, quasi mortificati d'aver dimostrato con qualche parola e con lo scuoter del capo la disillusione provata, perchè vedevano con che rigore, con che alterigia, venivan fatte dagli ufficiali, così in pubblico, certe partacce, a quei disgraziati che non avevan scaricato a tempo. Pareva che li volessero mangiare soltanto con gli occhi. E la colpa non era sempre dei soldati; perchè coi fucili a pietra che avevano, mentre stavano con l'arme impostata aspettando il comando, grattavan con l'unghia la pietra appunto per esser precisi, ed avveniva che a qualcuno gli si scaricava prima e ad altri dopo. E quelli potevan star sicuri che appena tornati in quartiere, dopo la strapazzata ricevuta passavano immediatamente in prigione a pane e acqua anche per una quindicina di giorni !
      Terminata la messa, tornava al Duomo il solo baldacchino seguito dal Magistrato civico e dalla truppa, prendendo la strada più corta, cioè Via de'Banchi e Via de'Cerretani. ( riunti in chiesa, i Signori Priori ricevevano « la santa benedizione, e restando licenziati » andavano nelle stanze del Bigallo a spogliarsi.
      Si può dire che con la processione finisse quasi la festa del Corpus Domini, poiché prescindendo dal suo carattere sacro, era altresì il sollazzo desiderato, specialmente dalle mamme e dalle ragazze, che aspettavan quel giorno per rin-nuovare il vestito da estate, ed i ragazzi la bluse di seta cruda con la cigna di ideile lustra che li stringeva alla vita.


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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