Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Firenze ì 'eccitiacomandava ai consoli di Calimala ed agli operai di San Giovanni che eleggessero sei Buonomini della medesima arte, i quali dovevano stare la mattina di San Giovanni nel tempio, a ricevere tali oblazioni ; e la Signoria vi mandava alcuni famigli « acciò non fossero fatte insolenze. » Questo prova che quella degli sbarazzini è un'istituzione piuttosto antica!
      Nella mattina del 24 giugno la Signoria stessa riceveva l'omaggio delle città e delle castella sottoposte alla Repubblica. Prima che fosse costruito il Palagio de'Signori, o Palazzo Vecchio, i Priori abitavano in certe case prese a pigione, dietro Badia, da .San Martino. Costruito poi Palazzo Vecchio, la Signoria, la mattina di San Giovanni stava a ricevere gli omaggi in ringhiera, la quale consisteva in tre gradini che circondavano il palazzo dalla facciata e dal lato di tramontana. Se poi per San Giovanni pioveva, allora il Gonfaloniere e i Priori si recavano a quell' effetto in San Piero Scheraggio, chiesa prossima al Palazzo, situata in via della Ninna, colla facciata prospettante dov'è attualmente la Posta, chiesa che fu demolita per costruire il fabbricato degli Ufizi.
      Mentre la Signoria era in ringhiera, tutta la piazza era pavesata, e per terra si spargeva la fiorita. Presso i Signori stava una guardia di soldati armati a cavallo, e sulla piazza si recavano anche molti giovani gentiluomini, che duravan fatica a passare in mezzo alla folla enorme di popolo ivi accalcato.
      Attorno alla ringhiera eran disposti cento palii di broccato d'oro o di velluto foderati di pance di vaio, offerti dalle città, dalle castella, dalle terre e dai signori soggetti alla Repubblica.
      Questi palii erano sostenuti da altrettanti donzelli, in ricchissima assisa di seta bianca, su cavalli fastosamente parati con gualdrappe dorate, e venivano portati a San Giovanni, dove si infilavano in tanti anelli di ferro, e vi si conservavano per un anno, togliendo via via quelli dell'anno precedente, che divenivano proprietà dell' arte di Calimala, la quale se ne serviva per addobbare la piazza in occasione di


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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