Firenze vecchia di Giuseppe Conti
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Firenze Vecchia
la corona in testa tutto l'anno, ed č per questo non gli si mette pił per San Giovanni.
Dopo vespro - sempre la vigilia - si faceva « solenne cavalcata de'Serenissimi Principi e de'Cavalieri, e la sera si correva in Piazza di Santa Maria Xovella il palio de'cocchi, simile agli antichi giuochi olimpici, » istituito da Cosimo I nel 1563, quello stesso che fece erigere sulla piazza due guglie in legname, che j)oi nel 1608 da Ferdinando I furon fatte costruire in marmo misto di Serravezza, sorrette dalle quattro testuggini eseguite dal Giambologna.
Xei primi quattro anni quella corsa si fece con le carrette ; e nel 1567 si usarono per la prima volta i cocchi alla romana, fatti a guisa di carri trionfali, in numero di quattro, variati di colore. I carri erano tirati ognuno da due cavalli guidati da cocchieri di Corte, dei quali era ammirabile l'abilitą nel voltare a gran carriera attorno alle guglie, facendo la gara per vincere.
Dopo avere assistito alla corsa dei Cocchi, il Granduca e i Principi andavano a San Giovanni, dove si recavano anche i Magistrati di tutte le arti e si faceva V offerta della cera.
La sera, a notte, si facevano luminarie per tutta la cittą, e specialmente alla cupola e al campanile di Santa Maria del Fiore ; e sulla torre di Palazzo Vecchio si bruciavano girandole e fuochi.
Da una cicalata inedita del poeta Fagiuoli, si rileva che ai suoi tempi « nel giorno di San Giovanni Battista nella piazza gią de' Signori, vendevasi a soma il vino bianco ed in quantitą le polpette in bei tegamoni sopra diverse tavole esposti ; i ceci freschi si vendevano a mazzi per sollazzo della plebe, e ceci spassatempo si chiamavano, siccome alcune paste dolcissime, fatte di farina, miele e pepe, le quali appunto (cred'io) per trarne la vera etimologia, perchč dovrebbero confortare lo stomaco, confortini eran dette. Quivi moltissime fastella di scope quella sera si abbruciavano, dove la pił scelta baronģa a fare alle tizzonate divertivasi, e sulla torre del Palazzo medesimo ardevano bombe, girandole e razzi, e nel vasto
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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 702 |
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Pagina (570/706)
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