Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Le feste di San Giovanili
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      segna al valigiaio Gaetano Micheli. Il Magistrato che aveva rimesso a nuovo il Brindellone, gli aveva fatta la coperta e gli aveva anche trovato la casa, scrisse al cavalier Giovanni Incontri, provveditore dell'Opera, perchè restituisse subito alla Comunità i finimenti e « gli abiti aderenti » perchè pensava a conservarli da sè!
      Ma ebbe a spendere altre cinquantaquattro lire da pagarsi al valigiaio Micheli « per avere risarcito e rivisto tutte le bardature, i finimenti e i vestiti degli uomini. »
      11 carro usciva fuori sette volte per la città, ossia per bandir le feste nei quattro quartieri, e a portare il palio nelle tre corse dei barberi. L'ultimo banditore fu lungi Mazzeranghi, ed i trombi Giuseppe e Vincenzo Chiari; i quali per questo servizio ricevevano ottanta lire per ciascuno, e dieci lire per andare tutt' e tre, senza il carro s'intende, a bandire il digiuno della vigilia della Concezione.
      Quella però era vigilia votiva in memoria della « Santissima Concezione » poiché quel giorno al tempo della peste, fu il primo nel quale non vi furono morti di morbo. Perciò i fiorentini fecere voto di digiunare in tal giorno nel quale in San Giovanni si faceva l'associazione di Papa Giovanni ivi sepolto. L'antichissima usanza fiorentina del digiuno della Concezione cessò nel 1848 per deliberazione del Magistrato, il quale trovò questa consuetudine « non più consentanea coi principii dei nuovi tempi, » poiché disse chiaro e tondo che per quelli che volevan veder le vigilie « c'era il lunario. » La spesa del carro però non era finita lì, perchè c'era anche cjuella di 58 lire, 13 soldi e 4 denari, da corrispondersi « a Giuseppe e fratelli Fenzi postieri, per la vettura dei cavalli occorrenti al trasporto del Brindellone e di quello per 1' uomo che aveva portato a mostra per la città, ed il giorno delle respettive carriere la bandiera dei cocchi e dei palii. »
      Le girate che faceva Brindellone per la città davan luogo sempre a qualche burletta, a causa del tentennar della statua che pareva facesse tante riverenze: ma la più amena era


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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